1. PROGETTARE PER IL FUTURO
Tenere conto della prospettiva dei sistemi durante il processo di progettazione, di utilizzare i materiali giusti, di progettare per una durata adeguata e di progettare per un uso futuro esteso.
LAVORO CIRCOLARE
Un architetto è responsabile della progettazione degli edifici e, per estensione, dei materiali utilizzati durante la costruzione di un edificio, della sua efficienza energetica durante la fase di utilizzo e del potenziale di recupero dei materiali in caso di demolizione. Un architetto può quindi contribuire all'economia circolare "progettando per il futuro".
UN PROGETTO CIRCOLARE ECOLOGICO
Il sistema in erba ibrida POWERgrass è sviluppato sui principi dell'economia circolare per la realizzazione di campi sportivi dove il gioco è intensivo, in alternativa ai campi interamente sintetici. Le fibre sintetiche sono termofissate secondo le norme LND/FIFA per l'erba sintetica ad uno speciale backing che permette all’erba di respirare e resistere al calpestio. Il campo realizzato è giocabile con o senza l’erba naturale per non perdere una partita ma, per ottenere tutti i vantaggi dell’erba naturale, è bene affidarsi ad un groundsmen competente. Le fibre sono protette dall'erba naturale dall'esposizione ai raggi UV del sole, che provoca un invecchiamento prematuro della plastica. Il manto ibrido viene offerto con la garanzia di 12 anni, il 50% più lunga di un sistema interamente sintetico. La sua durata è stimata in oltre 20 anni con una semplice manutenzione con l’obiettivo strategico di promuove occupazione ed ambiente. POWERgrass è un sistema e un metodo innovativo per realizzare superfici sportive resistenti ed ecologiche e lo dimostrano quattro brevetti internazionali. I vantaggi principali sono:
- Il sistema crea un habitat ideale per la crescita dell'erba e la riduzione dello stress provocato dal calpestio intensivo, proteggendo le parti vitali della pianta (la corona e le radici). La coltivazione dell’erba naturale diventa così più facile e con il metodo dell'agricolutra rigenerativa ha un impatto ambientale positivo: a) ottimizza la fotosintesi che sequestra maggiormente l’anidride carbonica (CO2), b) produce ossigeno e libera il vapore acquo tramite la traspirazione che contribuisce all’abbassamento della temperatura e riduce le polveri sottili, c) consolida l’intaso prevenendo l’erosione e filtra l’acqua piovana con le radici ancorate fortemente al supporto di rinforzo.
- Il sistema sfrutta una ridotta quantità di risorse naturali e per un periodo molto lungo perché si stima una durata di oltre 20 anni. Il ciclo di vita del prodotto è rinnovabile in modo indeterminato senza una data di scadenza perentoria per la sostituzione del sistema. In caso di sostituzione, il sistema è riutilizzabile per altri scopi analoghi, laddove è necessario un tappeto erboso rinforzato (ad esempio giardini ludici, scarpare autostradale, ripristino ambientale delle sponde delle discariche.
- Il sistema di drenaggio è studiato per impedire il flusso superficiale dell’acqua piovana per rendere il campo sempre giocabile evitando anche la erosione del suolo. L’acqua viene filtrata attraversando la cotica erbosa e segue il suo percorso naturale nel terreno. I drenaggi a trincee facilitano la penetrazione dell’acqua nel terreno mitigando la sua costipazione nello spazio tra le trincee di drenaggio. L’acqua in eccesso scorre all’interno delle tubazioni e viene raccolta all’interno delle cisterne di ampia capienza. Il fabbisogno per ogni ciclo irriguo è intorno ai 24 mc (circa 3 mm) ed una vasca di piccole dimensioni deve essere sempre piena perché necessità un ricarico automatico per approntarla per il prossimo ciclo irriguo. Una vasca di dimensioni più ampie potrà conservare l’acqua per più cicli irrigui quindi si può rincorrere all’acqua dell’acquedotto solo durante il periodo di siccità. Se il clima in estate è caratterizzato da piogge copiose ogni 7/10 giorni, si stima che 100/200 mc di capienza delle vasche sono sufficienti per rendere l’impianto autosufficiente con l’acqua piovana. Sommando i benefici dell’acqua piovana sulla vegetazione e sul microbiota si può massimizzare la resa energetica della fotosintesi riducendo gli input di concimi di sintesi.