Progettare una applicazione fogliare
In generale nella botte bisogna aggiungere:
I nutrienti sono i minerali (N, P, K, Mg, Ca, S, Fe, Zn, Mn, Cu, B, Mo) che riteniamo siano necessari ad un certo punto della coltivazione oppure quelli che risultano carenti dopo una analisi della linfa delle foglie.
Biostimolanti per le piante sono ormoni di crescita come auxine, citochinine, gibberelline e l’acido abscissico, oppure estratti naturali dalle alghe marine oppure enzimi.
Biostimolanti per gli microorganismi sono gli acidi fulvici, le sostanze umiche ed ancora gli estratti naturali delle alghe marine ed alcuni enzimi che stimola l’attività biologica esistente.
Inoculanti di microorganismi sono intese invece colture di microorganismi aggiuntivi da integrare nella botte.
Disperdenti/Collanti/Surfactanti sono molto utili per aumentare l’aderenza alla superficie fogliare.
Integrare nella seguente sequenza:
Dopo avere selezionato e testato l’acqua pulita (vedi di sotto) bisogna riempire la botte fino l’80-90% soprattutto quando va applicato un pesticida affinché si diluisca il più possibile prima di applicare un biostimolante oppure uno inoculante. Nel caso contrario se viene applicato per prima un biostimolante, un inoculante e per ultimo il pesticida si rischia di danneggiare le popolazioni dalla concentrazione del pesticida quando cade nelle botte anche se si diluisce entro pochi secondi.
I Disperdenti/Collanti/Surfactanti vanno aggiunti per ultimi perché possono interagire diversamente quando si aggiungono in forma molto concentrata.
Cosa si intende acqua pulita per una applicazione fogliare
Un impianto di Osmosi Inversa da 1000 lt/h
L’acqua pulita deve contenere meno di 70 ppm (5 grani) di durezza totale. Quello che rende l’acqua dura è il calcio, il magnesio, i bicarbonati ed i carbonati. Il problema più ricorrente si presenta con bicarbonati di calcio. I bicarbonati e carbonati sono la primaria preoccupazione perché sono degli anioni che si fissano con qualsiasi cosa si aggiunge nella botte. Acqua con durezza totale sopra i 150 ppm (10 grani) può ridurre la performance del prodotto applicato fino a 70%. Questo vale per ogni per prodotto aggiunto nella botte.
La qualità dell’acqua è il maggior fattore limitativo per quasi tutte le applicazioni fogliari. Usare acqua piovana, acqua filtrata con la osmosi inversa oppure acqua pulita e testata dal laboratorio per assicurarsi la qualità.
L’acqua pulita con l’osmosi inversa richiede un investimento di 4-5 mila euro ma può ridurre il dosaggio di applicazione dal 30-50%. Lo stesso vale anche per erbicidi, insetticidi e fungicidi. Ci sono alcuni che dopo aver filtrato l’acqua con l’osmosi inversa e lo hanno strutturato sono riusciti a ridurre il dosaggio fino a 70%.
Nota bene: evitare l’acqua resa morbida perché è presente il sodio ed il cloro, l’acqua filtrata perché non si rimuovono i bicarbonati ed i carbonari, l’acqua di stagno o di ruscello salvo se è testato e risulta pulita perché spesso se filtra dalle rocce può prendere bicarbonati e carbonati, l’acqua dell’acquedotto perché è presente il cloro oppure acqua acidificata perché gli acidificanti su una acqua con 500 ppm di durezza totale possono avere un azione di abbassare il pH per esempio da 7,4 a 5,5 ma neutralizza soltanto il 30-40% dei bicarbonati e carbonati nell’acqua; dopo 24 ore il pH si alza di nuovo perché i bicarbonati e carbonati rimanenti si fissano con gli acidi e riducono l’azione acidificante e si può calcolare matematicamente.
Sinergie di prodotti
Le applicazioni di prodotti sinergici hanno maggior effetto sulla pianta se applicati con questa priorità:
I biostimolanti funzionano molto meglio se le piante dispongono la giusta quantità gli nutrienti minerali di qui hanno bisogno. Se per esempio dobbiamo fare una applicazione fogliare ed abbiamo carenza di magnesio e manganese nella pianta e vogliamo applicare delle alghe marine, l’effetto delle alghe sarà molto meglio se la pianta riceve una adeguata quantità di magnesio e manganese. Man mano che la salute della pianta migliora l’uso dei biostimolanti è meno necessario perché la pianta da sola è in grado di sintetizzare i suoi ormoni, enzimi etc.
Le caratteristiche della soluzione fogliare
Quando applicare i trattamenti fogliari
Il momento giusto è la sera oppure presto al mattino. Al mattino presso è il momento migliore in assoluto ma può essere anche più difficile da eseguire.
Bisogna evitare di applicare:
Quando la temperatura nella superficie delle foglie supera i 25,5°C.
Progettare applicazione fogliare
La linea gialla rappresenta il potenziale di fotosintesi della pianta rispetto al suo stato di salute da sinistra a destra. A sinistra le piante hanno uno stress abiotico (siccità) oppure carenza nutritiva perciò il potenziale della fotosintesi è tra il 5-10%. Nel punto del primo incroccio della linea gialla con quella blue abbiamo le piante più sane che sfruttano maggiormente il potenziale della fotosintesi per 15-20%. Migliorando la salute della pianta questa inizia a sfruttare il 40% del potenziale della fotosintesi.
La linea blu rappresenta invece l’effetto dell'applicazione fogliare. Quando la pianta è sotto stress abbiamo una esplosione del risultato dell’applicazione fogliare ma come si è detto dopo l’effetto dura poco. Nella fascia di salute intermedia per un periodo l’applicazione fogliare sembra non avere un gran effetto ma da un certo punto in poi quando lo stato di salute migliora l’effetto dell’applicazione fogliare aumenta drasticamente di nuovo con minor dosaggi ad intervalli più lunghi.
Piante con salute precaria |
Piante in ottima salute |
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