30 anni di ricerca, sviluppo ed esperienza nei campi da gioco in erba ad uso sportivo! Le competenze del progettista sono spesso sottovalutate quando si tratta di campi sportivi, perché sembrano strutture semplici ma sono necessarie competenze trasversali e precisione nella progettazione, perché errori o omissioni possono generare costi aggiuntivi durante tutto il ciclo di vita dell'opera.
L'esperienza del progettista è fondamentale
Nel recente codice degli appalti, è stato incorporato il principio del risultato. Questo infatti si basa sul rapporto tra costi e benefici e considera la sostenibilità economica, sociale e ambientale in tutte le fasi del ciclo di vita di un'opera pubblica.
Durante la fase di programmazione, è essenziale condurre uno studio approfondito per identificare le soluzioni ottimali, incentivando la discussione tra esperti e le parti interessate.
In primo luogo, bisogna rediggere il quadro esigenziale che tiene conto di quanto previsto negli strumenti di programmazione triennale. In relazione alla tipologia dell’intervento stesso, riporta:
a) gli obiettivi generali da perseguire attraverso la realizzazione dell’intervento, con gli associati indicatori chiave di prestazione;
b) i fabbisogni, le esigenze qualitative e quantitative del committente, della collettività o della specifica utenza alla quale l’intervento è destinato, che dovranno essere soddisfatti attraverso la realizzazione dell’intervento stesso.
In secondo luogo, bisogna rediggere il documento di fattibilità delle alternative progettuali (DOCFAP). Esso è redatto nel rispetto dei contenuti del quadro esigenziale, individua e analizza le possibili soluzioni progettuali che possono riguardare:
Il DOCFAP può analizzare anche le soluzioni tecniche, economiche e finanziarie, anche in relazione agli aspetti manutentivi dell’opera da realizzare. Il DOCFAP può prendere in considerazione e analizza tutte le opzioni possibili, inclusa, ove applicabile, l’ipotesi di non realizzazione dell’intervento, al fine di consentire un effettivo confronto comparato tra le diverse alternative.
Il DOCFAP, inoltre, evidenzia le principali incidenze delle alternative analizzate sul contesto territoriale, ambientale, paesaggistico, culturale e archeologico, nonché, per gli interventi sulle opere esistenti, sulle caratteristiche storiche, architettoniche e tecniche. A tal fine è prevista la possibilità di effettuare indagini preliminari.
In terzo luogo, bisogna rediggere il documento di indirizzo alla progettazione, di seguito «DIP», da redigere in coerenza con il quadro esigenziale e con la soluzione individuata nel DOCFAP. Il DIP indica, le caratteristiche, i requisiti e gli elaborati progettuali necessari per la definizione di ogni livello della progettazione.
Requisiti per fabbisogni
La realizzazione di un centro sportivo amatoriale non si incentra esclusivamente sull'obiettivo di avanzamento nel campo dello sport competitivo, ma piuttosto evidenzia la necessità di creare un luogo di ritrovo per la socializzazione attraverso l'attività sportiva. L'obiettivo principale è fornire un modello didattico che integri l'istruzione scolastica, permettendo agli individui di apprendere da allenatori come prepararsi adeguatamente per una partita, rispettare gli avversari e lavorare in squadra. Questi principi sono fondamentali per la costruzione di una società equa e non violenta, in cui le differenze possano essere risolte attraverso la competizione sportiva.
Partecipando a eventi sportivi con diverse comunità, i bambini comprendono che la diversità non è un motivo di esclusione, ma piuttosto una possibilità per capire le differenze culturali e come ampliare le proprie conoscenze. Gli sport di squadra, benché coinvolgano un gran numero di atleti, insegnano quanto sia importante la leadership e il lavoro di squadra per il successo collettivo.
Il calcio è ampiamente popolare data la sua semplicità, ma ci sono molti altri sport che possono essere giocati su un campo in erba che richiedono abilità differenti, ad esempio il rugby, il football americano, il lacrosse, ecc. Alcuni di questi sport, come il rugby e il football in versione "flag" o "tag", non implicano contatto fisico, rendendoli ideali anche per persone con diverse abilità e sesso. Questo li rende particolarmente indicati per attività scolastiche. Vale la pena ricordare che negli Stati Uniti, ad esempio, ogni istituzione scolastica pratica il football e nel Regno Unito il rugby.
Questi sport richiedono vasti spazi di gioco, sottolineando così la necessità di strutture sportive multifunzionali che garantiscono sicurezza e accessibilità, per rispondere alle esigenze di un ampio numero di cittadini. È comune che le autorità locali offrano sovvenzioni per progetti di nuovi centri sportivi o di riqualificazione di quelli esistenti, ma è importante porre la seguente domanda.
Unire i pregi e ridurre i difetti L'erba naturale è preferita
Oggi, per ridurre i costi di manutenzione e rispondere ad una domanda di maggior utilizzo, molti operatori optano per l'installazione di campi artificiali. È tuttavia noto che il gioco sull'erba artificiale ha alcune differenze rispetto a quello su erba naturale: il rimbalzo e il controllo della palla cambiano e l'aderenza del giocatore alla superficie, soprattutto quando è bagnata, diminuisce, rendendo il gioco meno sicuro e spettacolare. Infine, il calore dal campo artificiale può essere fastidioso sia per giocatori che spettatori.
La manutenzione dei campi artificiali spesso è carente e difficile da monitorare, a causa della loro apparenza sempre verde; infatti, spesso la loro durata può essere ecceduta mettendo a rischio i giocatori. Con tempo, le fibre perdono la resilienza e si sdraiano sulla superficie ed i giocatori possono lamentare dolori alla schiena se il campo diventa duro, distorsioni alle articolazioni e strappi muscolari a causa della ridotta aderenza del campo artificiale. Ulteriori problemi possono sorgere quando le temperature aumentano, causando abrasioni cutanee a causa delle cadute e affaticamento precoce causato dal calore radiato dalla superficie del campo.
È ovvio che si gioca meglio sul campo artificiale che su quello naturale con le buche, ma se potessimo giocare su naturale resistente per le partite e gli allenamenti, senza buche ed a bassa manutenzione, avremmo raggiunto l'obiettivo desiderato.
Dott. Niko Sarris
Sezione per roof garden
L'integrazione di un manto sintetico nell'erba naturale è stato un obiettivo perseguito dall'industria negli ultimi 30 anni, ma non sempre ha avuto successo. Tutti i sistemi in erba ibrida dovrebbero soddisfare le aspettative di maggiore resistenza e durata che rende più complesso il lavoro dei tecnici della manutenzione e non bisogna dimenticare che la presenza del manto sintetico, talvolta, limita la possibilità di interventi meccanici e spesso rende la superficie troppo solida sia per il gioco che per lo sviluppo radicale dell'erba naturale.
Oggi esistono tappeti sintetici con un supporto aperto che permette alle radici di penetrare e ancorarsi, ottenendo così una maggiore resistenza allo strappo. Le fibre sintetiche che sporgono sulla superficie sopra l'intaso proteggono le piante dall'uso intensivo, formando una superficie di gioco durevole in cui prevale l'erba naturale, nota anche come "erba naturale rinforzata", "erba ibrida" o "erba mista".
Nei campi ibridi il gioco si svolge sull'erba naturale e la presenza dell'erba sintetica è quasi impercepibile perché di fatto è inferiore al 5%, pertanto, sono equivalenti ai campi in erba naturale sotto ogni punto di vista. I tacchetti delle scarpe interagiscono con l'erba naturale ma non alzano la zolla d'erba nei campi ibridi. Il gioco si svolge con maggiore sicurezza e i danni all'erba naturale sono limitati, riducendo in particolare le operazioni di ripristino post-partita. Quando l'erba naturale subisce un danno, le fibre sintetiche garantiscono la continuità del gioco fino alla ricrescita, rendendo il lavoro del groundsman facile e veloce.
I sistemi di erba ibrida sono apprezzati dai giocatori professionisti perché rendono la superficie di gioco più stabile ancorando l'erba al supporto sintetico, che altrimenti cederebbe durante il gioco e formerebbe buchi potenzialmente pericolosi. Il giocatore si sente più sicuro e dà il meglio di sé, consentendo giocate spettacolari.
Sezione POWERgrass
Il sistema ibrido POWERgrass è stato sviluppato in modo olistico. Il supporto sintetico presenta numerosi fori tridimensionali disposti in modo uniforme che limitano la migrazione della sabbia, evitando così che i fori si intasino e induriscano il sistema. Il supporto sintetico è morbido ma resistente alla lacerazione e all'aerazione profonda e mantiene le sue caratteristiche nel tempo. Le radici dell'erba naturale crescono in profondità fin dal primo giorno di crescita e, una volta attraversato il supporto, sono protette dagli stress abiotici e biotici.
Le fibre sintetiche sono forti, resistenti e incollate termicamente al supporto tridimensionale per consentire una corretta installazione e facilitare la manutenzione, in modo che rimangano in posizione verticale per proteggere realmente le corone delle piante in superficie. Una volta installato il sistema, le fibre sintetiche sporgono di circa 20-25 mm nella superficie prima della semina.
ZOEsand è un ammendante per uso sportivo frutto di uno studio approfondito per migliorare le proprietà fisiche e chimiche della sabbia. È costituito da tre componenti essenziali: uno elastico, uno organico e uno minerale da miscelare alla sabbia di tipo USGA. ZOEsand rende il terreno di crescita più morbido, più fertile e più resistente alla compattazione del suolo.
Il sistema in erba ibrida POWERgrass è l'insieme di un manto in erba sintetica realizzato con un backing ad hoc, un substrato a base di sabbia ammendato con elementi elastici, organici e minerali tipo ZOEsand e l’erba naturale inseminata nel manto sintetico. Il sistema è installato in situ da personale esperto e la manutenzione viene sviluppata dal gruppo di lavoro secondo l'esperienza POWERgrass seguendo i principi dell'agricoltura rigenerativa per ottenere anche un impatto ambientale positivo.
Il risultato finale di un'installazione ben riuscita è una superficie sportiva con maggiore trazione, stabilità e morbidezza, altamente drenante per giocare in sicurezza anche sotto la pioggia, anche senza erba naturale e, soprattutto, senza buche pericolose.
L'erba naturale con le sue radici si ancora nei fori del supporto e allo stesso tempo aggrega la sabbia all'erba sintetica. Il sistema è quindi funzionale e appropriato nelle aree a rischio alluvionale, tiene conto della necessità di un'elevata permeabilità ma riduce il rischio di disperdere rifiuti o sostanze inquinanti nelle falde acquifere.
La durata del sistema è indefinibile, senza una data di scadenza, se viene mantenuto regolarmente grazie alle capacità di auto-riparazione dell'erba naturale. Nel contesto della gestione di un centro sportivo tra i 10 e i 20 anni, è la scelta migliore perché riduce i costi di gestione e permette di restituire il campo in uno stato migliore.