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Negli ultimi due decenni, vari studi hanno indagato la sicurezza dei campi da gioco, confrontando quelli in erba naturale con quelli sintetici.
È emerso che i giocatori preferiscono un manto ben curato in erba naturale e che cambiare superficie tra allenamenti e partite aumenti i rischi di infortuni.
Inoltre, le condizioni atmosferiche possono influenzare negativamente entrambe le tipologie di campo: le intemperie possono peggiorare il drenaggio dei campi naturali e disperdere microplastiche dai campi sintetici nell'ambiente.
Tuttavia, il sistema POWERgrass, che integra vantaggi di entrambe le soluzioni, emerge come un'alternativa promettente, offrendo un manto ibrido che non solo emula la qualità naturale desiderata dai giocatori, ma migliora anche la manutenzione e la praticabilità in diverse condizioni climatiche. Diversi atleti e professionisti del settore hanno espresso la loro preferenza per i campi naturali, argomentando che la percezione della superficie toccata gioca un ruolo chiave nel loro rendimento in campo.
Ad esempio, negli Stati Uniti, i giocatori della NFL hanno richiesto il passaggio da campi sintetici a quelli in erba naturale.
Questa tendenza è supportata dalle osservazioni fatte da strutture mediche specializzate, che riportano un aumento dei problemi muscolari quando gli atleti alternano tipi di superfici tra le sessioni di allenamento e le partite ufficiali. Il sistema POWERgrass concilia le esigenze di comfort e sicurezza.
Esso offre una temperatura più gestibile rispetto ai campi in erba sintetica, la cui superficie può raggiungere livelli estremamente alti, causando potenziali pericoli per la salute degli atleti.
Nonostante sistemi di irrigazione possano temporaneamente mitigare il calore, essi non risolvono pienamente il problema.
In questo contesto, l'erba naturale, attraverso il suo ciclo di traspirazione, presenta migliori capacità di raffreddamento dell'ambiente e riduce lo stress termico. Dal punto di vista della sostenibilità, il manto ibrido POWERgrass supporta un efficiente utilizzo delle risorse idriche, incoraggiando la raccolta e il riutilizzo dell'acqua piovana tramite sistemi di drenaggio avanzati.
Ciò non solo migliora la resilienza del campo durante i periodi di siccità, ma promuove anche una gestione ambientale più sostenibile. In termini di standard di prestazione, le superfici in erba naturale o ibrida devono soddisfare criteri stringenti per garantire la sicurezza e la qualità di gioco, compresi un'adeguata copertura d'erba, livellamento, planarità e gestibilità dell'acqua.
Il sistema POWERgrass si distingue non solo per mantenere tutti questi standard, ma anche per richiedere una manutenzione ridotta, offrendo al contempo condizioni di gioco costanti e sicure. Il POWERgrass combina così le qualità naturali con l'innovazione tecnologica, superando le limitazioni di altre soluzioni con il suo approccio ibrido unico, garantendo che il campo rimanga giocabile indipendentemente dalle condizioni meteo e preservando l'integrità del manto erboso.
La sicurezza di gioco tra un campo ibrido naturale oppure sintetico è un tema oggetto di diversi studi negli ultimi 20 anni. Di certo sappiamo tre cose 1) che i giocatori amano un campo con l'erba naturale ben mantenuto, 2) cambiare tipologia di campo tra gli allenamenti e le partite è maggiormente rischioso e 3) le intemperie possono trasportare l'intaso e fibre libere spezzate del manto sintetico inquinando le acque, ma possono anche rendere impraticabile un campo naturale senza un buon sistema di drenaggio.
Official game of Sutton on POWERgrass - winter 2021
L'argomento sulla sicurezza dei giocatori è stato affrontato da numerosi studi nel corso degli anni. Alcuni hanno fatto prevalere la superiorità dell'erba naturale rispetto all'erba sintetica ed hanno suscitato una protesta dall'industria. Altri hanno indicato che non ci sono sostanziali differenze e che in alcuni casi l'erba sintetica è equivalente all'erba naturale. L'industria sostiene che è una questione di abitudine e che le future generazioni, abituate a giocare sull'erba sintetica non si lamenteranno, ma è solo perché non sapranno quanto è meglio giocare su un manto in erba naturale.
La Villa Stuart a Roma, una clinica specializzata nella cura dei giocatori da traumi di gioco, sostiene che i giocatori avvertono maggiormente problemi muscolari quando cambiano la tipologia della superficie sportiva tra gli allenamenti in un campo sintetico e le partite nello stadio in erba naturale.
Il problema è complesso, ma la percezione del giocatore conta più di qualunque altra cosa perché è lui che deve dare il meglio si sé quando si sente sicuro. Non a caso un numero crescente di professionisti negano categoricamente di giocare sull'erba sintetica. In USA i giocatori di NFL hanno già chiesto di cambiare i campi sintetici in erba naturale. In UK dalla 4a categoria dei professionisti in su, il gioco si fa esclusivamente su erba naturale/ibrida. Infatti, Sutton United FC, a sud di Londra, nel 2021 venne promossa e fece cambiare il campo sintetico in erba ibrida POWERgrass.
Infatti, dal 2012 in poi c'è una inversione dei tendenza perché i campi sintetici non hanno convinto i giocatori professionisti mentre quelli in erba naturale rendono arduo il lavoro dei groundsmen ma, questo non è più un problema, potendo disporre un buon ibrido con la tecnologia POWERgrass.
Un campo in erba sintetica è sempre meglio rispetto ad un campo in erba naturale disseminato di buche ma, dall'altra parte, è indiscutibile il sensibile aumento della temperatura nelle pavimentazioni sintetiche durante le giornate soleggiate. I rapporti indicano le temperature di superfici di erba sintetica tradizionali superiori fino a 35-60°C rispetto alla temperatura della superficie dei tappeti erbosi naturali. Sono state riportate le temperature di superficie dei sistemi in erba sintetica fino a 93°C in un giorno soleggiato quando la temperatura dell'aria era 37°C. I ricercatori hanno concluso che il trasferimento di calore dalla superficie al piede dell'atleta fornisce uno stress fisiologico che può provocare gravi problemi di salute connessi al calore.
L'applicazione di un sistema d'irrigazione aiuta, ma non sembra risolvere il problema del tutto in quanto la temperatura risale a valori comunque elevati dopo 15-20 minuti. Fonte Penn State University https://plantscience.psu.edu/
Quando fa caldo, solo l'erba naturale offre un ambiente confortevole per atleti e spettatori. L'erba naturale attraverso il processo di traspirazione rinfresca anche l'aria e l'ambiente come tutte le altre piante. Durante il periodo estivo, se nutrita correttamente precedentemente, attraverso una oculata gestione dell'acqua per l'irrigazione sopporta lo stress termico estivo ed aumenta la sua capacità di rinfrescare l'ambiente consumando ridotte quantità di acqua irrigua. Lo staff tecnico POWERgrass consiglia l'installazione di vasche di accumulo di ampie dimensioni per poter conservare l'acqua piovana filtrata dal prato e raccolta attraverso il sistema di drenaggio da utilizzare per l'irrigazione per almeno 7-10 giorni durante il periodo di siccità.
La comunità scientifica nel corso degli ultimi 2 decenni ha sviluppato standard di qualità facile da misurare, per mantenere la performance e la sicurezza di gioco. Una volta installato il campo naturale/ibrido e durante tutta la stagione agonistica, la superficie di gioco deve soddisfare i seguenti requisiti:
Il sistema ibrido POWERgrass appartiene alla categoria degli ibridi con supporto aperto che forniscono tutte le caratteristiche di cui sopra a prezzi competitivi e rispetto a qualsiasi altra soluzione richiede una manutenzione ridotta.
Solo il sistema ibrido POWERgrass consente di mantenere gli elevati standard qualitativi che l'erba naturale offre e, allo stesso tempo, garantisce un campo sempre giocabile, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche e nel caso in cui l'erba naturale cede.
Nota bene: per i campi da gioco in erba sintetica bisogna seguire il protocollo di omologazione LND per i campi dilettanti oppure FIFA per i campi interamente sintetici.