Erba Artificiale, un problema di salute pubblica?
Il dibattito sull'uso dell'erba artificiale rispetto a quella naturale è diventato sempre più rilevante, soprattutto alla luce delle recenti considerazioni espresse dall'Associazione Medica della Contea di Santa Clara (SCCMA) il 10 giugno 2024 nel white paper "Policy Recommendation on the Use of Artificial Turf on Landscapes, Schools and Playing Fields".
La SCCMA ha sollevato preoccupazioni significative riguardo ai potenziali danni che l'erba artificiale potrebbe causare sia alla salute umana sia all'ambiente, suggerendo che soluzioni alternative rappresentino una scelta più sostenibile e sicura. Si tratta di un argomento che merita un'analisi approfondita, poiché le implicazioni delle scelte che facciamo oggi in termini di materiali e tecnologie possono avere effetti duraturi sull'ecosistema, sul nostro benessere e soprattutto sulla nostra salute.
Uno dei principali punti sollevati dalla SCCMA riguarda la contaminazione da plastica e sostanze chimiche associata all'uso dell'erba artificiale. Ne avevamo già parlato in questo stesso blog.
Questo tipo di superficie è spesso composto da materiali sintetici che possono rilasciare sostanze chimiche nocive nell'ambiente. Uno studio pubblicato su Environmental Science & Technology ha evidenziato come i campi in erba sintetica possano contenere metalli pesanti e composti organici volatili che, nel tempo, possono infiltrarsi nel terreno e nelle falde acquifere, rappresentando un rischio per la salute pubblica.
Oltre a questo, l'erba artificiale può contribuire all'aumento delle temperature urbane, un fenomeno noto come "isola di calore urbana". Le superfici sintetiche tendono ad assorbire e trattenere il calore più delle superfici naturali, contribuendo così a innalzare le temperature locali. Questo non solo rende gli ambienti urbani meno vivibili durante i mesi estivi, ma può anche avere effetti negativi sulla salute, specialmente per le persone più vulnerabili come bambini e anziani (Fonte: Journal of Urban Climate).
Per quanto riguarda gli infortuni sportivi, alcuni studi hanno stabilito che giocare su superfici artificiali aumenta il rischio di lesioni rispetto ad altre soluzioni come l'erba naturale o quella ibrida. Una ricerca pubblicata sul British Journal of Sports Medicine ha rilevato un'incidenza maggiore di infortuni legati alla torsione su campi in erba sintetica, a causa della minore capacità di assorbimento degli impatti di queste superfici rispetto a quelle naturali.
Un altro aspetto critico è lo smaltimento dell'erba artificiale alla fine del suo ciclo di vita. A differenza dell'erba naturale, che è biodegradabile, o di quella ibrida che ha una vita doppia rispetto a quella artificiale, l'erba artificiale impone problematiche di smaltimento non indifferenti e dunque antieconomici. Infatti, contribuisce all'accumulo di rifiuti plastici aggravando ulteriormente l'inquinamento ambientale. La sostituzione di superfici artificiali con erba naturale, come raccomandato dalla SCCMA, o ibrida riduce significativamente l'impatto ambientale legato ai costosi processi di smaltimento.
È importante considerare i costi ambientali diretti e indiretti associati all'uso dell'erba artificiale. Questi includono l'energia necessaria per la produzione e l'installazione, l'uso di risorse non rinnovabili e l'impatto ambientale complessivo. L'erba naturale, al contrario, contribuisce positivamente all'ecosistema urbano, migliorando la qualità dell'aria, riducendo il calore urbano e in alcuni casi fornendo habitat per la fauna locale.
Le considerazioni della SCCMA sottolineano l'importanza di adottare un approccio precauzionale per la protezione della salute pubblica e dell'ambiente. Adottare soluzioni alternative rispetto all'erba artificiale non solo può ridurre i rischi per la salute e l'ambiente, ma rappresenta anche una scelta più sostenibile a lungo termine. È essenziale che le comunità e i le amministrazioni prendano in considerazione queste evidenze scientifiche per garantire un futuro più sicuro e sostenibile per le generazioni presenti e a venire.