Granuli e microplastiche
Il recente avvelenamento del fiume Sarno rappresenta un altro capitolo preoccupante nella lunga storia di inquinamento che affligge questo corso d'acqua campano. Il Sarno è tristemente noto per essere uno dei fiumi più inquinati d'Europa, e le ultime notizie non fanno che confermare questa reputazione. Tra le cause dell'inquinamento, emerge un legame inaspettato con i campi di calcio in erba sintetica, che solleva interrogativi importanti sulle nostre scelte in termini di infrastrutture sportive e il loro impatto ambientale.
I campi di calcio in erba sintetica sono spesso preferiti per la loro resistenza e la minore necessità di manutenzione rispetto ai campi in erba naturale. Tuttavia, la loro costruzione comporta l'uso di granuli di gomma per il riempimento, ricavati in genere da carcasse di pneumatici. Questi granuli sono responsabili del rilascio di microplastiche nell'ambiente, un problema ben documentato che ha implicazioni significative per la salute dei nostri ecosistemi acquatici, proprio come l'inquinamento del Sarno.
Il processo di produzione di questi granuli inquinanti inizia con la raccolta di pneumatici non più riutilizzabili, che rappresentano una delle principali sfide ambientali a causa della loro lenta decomposizione e del volume occupato nelle discariche. Il riciclo delle carcasse di pneumatici per produrre granuli di gomma è quindi visto come una soluzione sostenibile per ridurre l'impatto ambientale dei rifiuti di pneumatici.
Il processo di trasformazione dei pneumatici in granuli inizia con la triturazione delle carcasse, che vengono sminuzzate in piccoli pezzi. Successivamente, i frammenti di gomma vengono ulteriormente ridotti in dimensioni attraverso un processo di macinazione, fino a ottenere granuli della dimensione desiderata. Durante questo processo, è fondamentale separare la gomma da altri componenti come l'acciaio e le fibre tessili, che vengono rimossi attraverso tecnologie di separazione magnetica e di aspirazione. Il prodotto finale è una gomma granulare che può essere utilizzata in diversi settori, tra cui quello dei campi sportivi in erba sintetica.
L'uso di questi granuli di gomma nei campi sportivi offre numerosi vantaggi. Innanzitutto, i granuli migliorano le caratteristiche di gioco del campo, fornendo una superficie più morbida e riducendo il rischio di infortuni per gli atleti. Inoltre, la gomma riciclata contribuisce a migliorare il drenaggio del campo, prevenendo l'accumulo di acqua sulla superficie. Questo è particolarmente importante in aree soggette a frequenti precipitazioni, dove un buon drenaggio è essenziale per mantenere il campo praticabile.
Tuttavia, l'uso di granuli di gomma derivati da pneumatici è decisamente inquinante. Numerosi studi hanno dimostrato che il rischio di rilascio di sostanze chimiche potenzialmente nocive, come metalli pesanti e composti organici volatili, è reale e diffuso. Queste preoccupazioni hanno portato a dibattiti sulla sicurezza dell'uso di tali materiali, specialmente nei campi frequentati da bambini e giovani atleti. In risposta a queste preoccupazioni, sono stati condotti numerosi studi per valutare i potenziali rischi diretti per la salute e l'ambiente. Nonostante si sia concluso che questi rischi sono generalmente bassi, la quantità e la diffusione di questi granuli di gomma additivata è allarmante e minaccia ambiente e salute soprattutto in modalità indirette.
Ad esempio, un aspetto meno discusso, ma altrettanto preoccupante, è il rilascio di zinco da questi granuli. Lo zinco è utilizzato nella vulcanizzazione della gomma, un processo che conferisce elasticità e resistenza ai pneumatici. Quando i granuli di gomma sono esposti agli agenti atmosferici, lo zinco viene rilasciato in quantità significative. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, livelli di zinco superiori a 3 ppm sono dannosi per gli animali acquatici, che rappresentano una parte importante della nostra catena alimentare.
Il problema dello zinco è particolarmente rilevante per il fiume Sarno, dove le acque meteoriche, cariche di inquinanti, finiscono nel fiume e nelle falde acquifere. Questo non solo danneggia l'ecosistema fluviale, ma mina anche la qualità dell'acqua potabile e l'integrità dell'intero bacino idrografico. La presenza eccessiva di zinco può avere effetti tossici sulla fauna acquatica, compromettendo la biodiversità e la sicurezza alimentare umana.
Ora, immaginate la quantità di zinco e degli altri additivi presenti nei pneumatici percolare nelle acque di superficie e nelle falde dalle migliaia di campi sportivi con intaso in granuli sintetici e vi farete una idea del potenziale pericolo.
Collegare una catastrofe annunciata come quella del fiume Sarno ai campi in erba sintetica ci offre un'opportunità per riflettere sulle nostre responsabilità ambientali. È fondamentale che le autorità locali e nazionali prendano in considerazione l'impatto ambientale delle infrastrutture sportive, promuovendo soluzioni sostenibili che minimizzino l'uso di materiali nocivi. Inoltre, è necessario un monitoraggio più rigoroso e una regolamentazione più stringente per ridurre l'inquinamento da microplastiche e metalli pesanti nei nostri corsi d'acqua.